IL FILO DEI RICORDI

Siamo a Genova in una mattina del lontano 1951.
Nell'aula di officina meccanica dell'Istituto Tecnico Industriale "Galileo Galilei", lo studente Euro Montagna, socio del CAI - Bolzaneto e futuro Accademico - CAI, inizia a canticchiare "La Montanara"; poco dopo si uniscono a lui altri due studenti: Fulvio Ferrera e Franco Cassissa, entrambi scout di Rivarolo.

I tre vorrebbero riprodurre, con tanta buona volontà e scarsi risultati, la stessa armonia del famoso "Coro S.A.T." di Trento: Fulvio accenna un melodia da "tenore 1º", Euro tenta di fargli da "tenore 2º", mentre Franco decide di avventurarsi in una parte da "basso", ma riesce soltanto a cantare la stessa parte del "1º", abbassata di un'ottava.
Inaspettatamente, da un oscuro angolo dell'aula, s'alza un'altra voce che salva la situazione, interpretando una corretta parte da "baritono": è lo studente Silvano Pittaluga.
«Come, tu conosci le parti della Montanara?» chiedono i tre.
«Si, perchè sono un fanatico del Coro S.A.T., ho un pianoforte in casa e conosco la musica» risponde il giovane Silvano.
Tanto basta perchè Silvano venga requisito da Euro, Fulvio e Franco che gli propongono: «Dobbiamo assolutamente mettere insieme un Coro tra le nostre due Associazioni!».

Nasce così il "Coro Soldanella", precursore del "Coro Monte Bianco".

Il neonato Coro, per non fare torto a nessuno, prova una sera a settimana nella sede del CAI - Bolzaneto ed una sera nei locali della parrocchia "N. S. Assunta" di Rivarolo.
Sono tempi di grande passione per la montagna... quella di una volta, fatta di scarpe chiodate, braghe alla zuava, corde di canapa ed alpenstock; il successo della "Soldanella" è quindi assicurato.

A volte però, il cantare in un coro e l'assoggettarsi alla necessaria disciplina può risultare più faticoso dello stesso "andar per bricchi"; così, dopo qualche tempo, la "Soldanella" inizia a registrare un calo di presenze nelle prove ed entra in crisi.
Ma una sera, siamo ormai nel 1957, Silvano riceve una telefonata da alcuni soci dell'U.C.A.M. di Sestri Ponente: Giacomo Lanseni, Alfredo Goretti, Guido Podetti ed i fratelli Lino e Piero Rizzo gli dicono che c'è un sacco di gente che vorrebbe cantare.

È fatta! Il 15 ottobre 1957, presso l'U.C.A.M., vede finalmente la luce il CORO MONTE BIANCO, nel quale affluiscono anche i reduci della "Soldanella".
La prima esibizione in pubblico del "Coro Monte Bianco", ancora privo di una divisa, avviene sulla vetta del Monte Gazzo-Spassuja, durante l'inaugurazione del Monumento ai Caduti della Montagna.

Poichè la sede U.C.A.M. è troppo angusta, le prove hanno luogo per molto tempo nei locali della CGIL - Cantieri Ansaldo, gentilmente concessi.

Nel 1959 la "famiglia" si ingradisce, grazie alla fusione con il "Coro Edelweiss" dell'A.N.A. di Rivarolo che, rimasto senza Maestro, è da tempo in crisi.

Il "Monte Bianco" mantiene il proprio nome, ma si trasferisce a Rivarolo e diventa il coro ufficiale del Gruppo A.N.A.
Da questo momento inizia la decisa ed entusiasmante ascesa del "Coro Monte Bianco", che effettua concerti in tutti i teatri genovesi ed un po' ovunque nel Nord Italia.

Nel 1963 si decide di incidere un "disco-45 giri" con quattro brani, due della montagna e due degli alpini... una vera e propria "carta d'identità".
Il minuscolo album, prodotto in un numero di copie limitato, viene subito esaurito.

Nel 1965 c'è la prima "grande avventura" in Germania, dove il "Monte Bianco" si cimenta in una tournée di 10 giorni, ospite del Centro Italiano e della Volkswagen di Wolfsburg. Il pubblico tedesco va letteralmente in visibilio per questo tipo di canto popolare, a lui del tutto sconosciuto.

Nel 1966, il "Monte Bianco" entra nel fantastico mondo della "Baistrocchi", partecipando alle serate coordinate da Paolo Villaggio, ancora del tutto "genovese".

Nel 1967, il primo decennio di vita trova degna conclusione con il grande, indimenticabile successo del concerto al Politeama Genovese.
Al termine del concerto Silvano Pittaluga, stanco ed appagato, passa la direzione del Coro a Mauro Balma, un giovane geologo insegnante di scienze che è anche un appassionato di musica ed un formidabile armonizzatore del "Monte Bianco".
Silvano, quindi, per propria scelta non dirige più, ma rimane nel Coro per cantare da "baritono" e per assicurare a Balma il proprio prezioso aiuto.

Nel 1968, un "famoso basso" del "Monte Bianco", da poco uscito dai ranghi per diventare Presidente della Associazione Albergatori della Provincia di Genova, lancia una brillante idea: risvegliare la "città addormentata" con una serie di spettacoli per gli ospiti stranieri.
Nasce così "Genoa Folk", la prima coraggiosa iniziativa genovese che tenta il ricupero di un patrimonio culturale, genuinamente popolare, in via di dispersione.
Il "famoso basso" è Franco Rampone ed il "Monte Bianco" lo seguirà fedelmente in tutte le edizioni di "Genoa Folk", da Castello D'Albertis al Parco Acquasola. >>




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